COME ORGANIZZARE UN MATRIMONIO SENZA ALCOLICI
Lungo la strada della sobrietà, i pericoli si possono nascondere ovunque e, per questo, è molto utile ed importante identificare i punti-rischio, cioè quelle situazioni dove è possibile trovare stimoli o tentazioni che possono far scattare l’impulso a bere.
Quindi identificare per tempo la presenza di un rischio è una misura che salva dalle ricadute.
Mantenere l’astinenza (dalla sostanza e/o dal comportamento da cui si dipende) è fondamentale perché sappiamo che la dipendenza è caratterizzata dall’impossibilità di controllarsi una volta che si è ingerita la sostanza. Quindi, per evitare che si rimetta in moto l’impulso a bere, bisogna tenersi lontano dal primo contatto perché è da questo che ha origine la ricaduta
Non dobbiamo però meravigliarci se la tentazione e l’impulso si ripresentano perché, trattandosi di una malattia cronica, la sua caratteristica è proprio quella di ricomparire nel tempo.
Uno dei punti-rischio, che spesso chi soffre di dipendenza deve affrontare, è quello di trovarsi in situazioni sociali dove il consumo di alcolici acquista delle caratteristiche simboliche e di socializzazione che tendono a mettere in imbarazzo chi deve mantenere l’astinenza dall’alcol.
Una di queste situazioni è quella del pranzo di nozze. L’occasione di parlarne ci viene da una mail arrivata alla segreteria del nostro sito (segreteria@cestep.it) con una richiesta di aiuto da parte di una giovane donna che è in procinto di sposarsi con un uomo che da due anni si cura per dipendenza da alcol. Nella mail si avverte, allo stesso tempo, la felicità delle nozze imminenti e la paura dei rischi di una ricaduta che rovinerebbe la vita ai due giovani e alle loro famiglie.
Scrive Anna:
Gentili signori,
ho bisogno del vostro aiuto per un problema che vi potrà sembrare anche banale, ma che sta procurando a me e alla mia famiglia una grossa preoccupazione.
Mi devo sposare fra alcuni mesi e, siccome il mio futuro marito si sta curando da due anni per alcolismo, non sappiamo come fare per il pranzo di nozze. Lui non può bere nulla e l’alcol è dappertutto, nella torta, nel cibo, nei brindisi.
Ma, secondo la vostra esperienza, è possibile organizzare una festa di matrimonio senza alcolici, ma senza far brutte figure con gli ospiti e senza rovinare l’atmosfera? Al pranzo ci saranno anche i colleghi e i capi di mio marito e non sanno nulla del suo vizio. Secondo voi gli alcolici si devono togliere da tutti i tavoli o solo da quello degli sposi? E per il brindisi come si fa? Cosa devo dire a quelli del catering? Come posso fare per non far sentire in imbarazzo mio marito? Avrei mille altre domande ma per ora vi ringrazio e vi mando cordiali saluti
Anna
Questa richiesta è stata accolta e girata ai partecipanti dei gruppi di terapia, alcuni dei quali hanno già attraversato situazioni simili a quelle di Anna e hanno trovato delle soluzioni efficaci.
Ad Anna risponde Marina:
Cara Anna,
Nel 2013, come alcolista in terapia da circa due anni (come il tuo futuro marito), mi sono trovata ad organizzare il matrimonio di mia figlia.
Dopo aver trovato la location, avevamo stabilito che il pranzo si sarebbe svolto in parte all’interno in parte all’esterno.
Il menu è stato concordato dagli sposi e dall’altro mio genero, (che fa il cuoco di professione) con lo chef del ristorante.
Allo chef, che era anche il propietario del locale, è stato segnalato il problema della nostra famiglia (la mia dipendenza dall’alcol) e, di comune accordo, è stato deciso che nella preparazione delle pietanze non sarebbero stati usati ingredienti a base di alcol e che, per sfumare i cibi, sarebbe stato usato aceto di mele.
Gli aperitivi sono stati divisi per isole, alcune dedicate al cibo mentre su un’isola separata c’erano le bevande alcoliche e analcoliche divise.
Il pranzo era servito già nei piatti ed io ero circondata da persone astemie e da altre che, per riguardo verso di me, non hanno fatto uso di sostanza.
La torta è stata tagliata all’aperto, non è stata stappata la bottiglia e agli sposi è stato dato un flute per brindare. Anche in questo caso, per gli invitati bevande e torta erano su tavoli separati.
Spero che la nostra esperienza ti sia utile e ti faccio tanti auguri.
Marina
Come si vede dall’esperienza di Marina e dei suoi attentissimi e affettuosi familiari, è possibile organizzarsi dichiarando subito qual è il problema per poterlo affrontare senza imbarazzi limitando difficoltà e pericoli.
Anche Antonella ha voluto condividere con Anna la sua esperienza:
Cara Anna,
io ho partecipato, poco dopo il mio ricovero, al matrimonio della figlia della mia migliore amica, che ha sempre avuto un ruolo molto importante nella mia terapia contro l’alcolismo.
Secondo la mia esperienza, devi affrontare il tuo matrimonio con metodo, cercando di curare i particolari senza peraltro dover rinunciare alla festa. Ti invio alcuni consigli che ritengo importanti.
Per quanto riguarda il catering è sufficiente che tu dica fin da subito che lo sposo è allergico all’alcol e tutto verrà di conseguenza. Il menu può benissimo essere fatto cucinando senza alcol e nella torta, se vuoi quella classica di pan di spagna, è sufficiente che, invece del liquore, venga messo qualcosa come succo di limone o di arancia, altrimenti fai fare una bellissima crostata di frutta che è anche molto scenica.
Al tavolo degli sposi non mettere alcolici e il brindisi potrete farlo con un cocktail di frutta o anche con il succo di mirtillo.
Portandoti la mia esperienza ti assicuro che agli ospiti non interessa se tuo marito beve o meno, a loro interessa divertirsi, essere in un ambiente felice e sereno.
Non farti dei crucci perché nessuno guarda se voi bevete. Non dimenticare che questo è più un problema vostro che dei vostri ospiti. Goditi la giornata.
Con tanti auguri
Antonella
Per completare le indicazioni date fin qui ad Anna, abbiamo voluto sentire anche il parere di chi, per professione, si occupa dell’organizzazione di matrimoni ed altri eventi. Abbiamo quindi girato la richiesta di Anna alla Wedding Planner
Patrizia Sertore
Wedding Planner
A molti potrebbe sembrare un’impresa impossibile organizzare un pranzo nuziale senza alcolici ma, fortunatamente, non è così. Sono molte le persone che, per un motivo o per l’altro, ci fanno delle richieste particolari. Ad esempio ci sono persone che soffrono di celiachia (intolleranza al glutine) e che non possono mangiare cibi come pasta e pane. Altre persone per scelte alimentari, dietetiche o ideologiche (ad esempio i “vegani” non mangiano assolutamente carne o altre pietanze a base di proteine derivate da animali) ci chiedono di organizzare pranzi programmati su queste esigenze. E, infine, per motivi religiosi o per motivi di salute, molte persone non possono comunque toccare gli alcolici.
Tutto questo è normale routine per noi. Le esigenze dei nostri clienti vanno scrupolosamente rispettate e realizzate in modo che non debbano avere alcuna preoccupazione in un giorno così importante della loro vita e possano dedicarsi esclusivamente e in tranquillità alla loro serenità e a quella dei loro ospiti.
Il primo pensiero va proprio agli ospiti e ci si domanda: “come faranno a familiarizzare e socializzare tra loro senza usare il classico strumento degli alcolici?”
Nell’immagine della mise en place ci sono due bicchieri a calice che possiamo sostituire con bicchieri per bibite e acqua. |
Sono personalmente convinta che il segreto per una buona riuscita di una cerimonia sia l’atmosfera che noi riusciremo a creare attraverso le tavole preparate con armonia, i fiori, le luci, la musica, l’accoglienza calorosa degli sposi e, soprattutto, che tutti questi elementi possano essere legati tra loro da un invisibile filo conduttore.
Ci possono quindi essere più opzioni per decidere lo stile della giornata. Vediamone qualcuna:
- Matrimonio tradizionale (pranzo o cena)
- Brunch
- Tea time
MATRIMONIO TRADIZIONALE
Per quanto riguarda il matrimonio tradizionale ho pensato a questo menù cucinato rigorosamente senza alcol.
Aperitivo | con isole (possibilità sia esterno che interno) |
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Antipasti | |
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Primi piatti | |
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Secondi piatti | |
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Torta Nuziale | |
Confettata |
Per il Brunch prevedo un buffet molto ricco con una parte salata da intervallare alle classiche proposte dolci della prima colazione. Torta di nozze accompagnata da tè, caffè, cappuccino e succhi di frutta.
Al Tea Time offriremo una grande varietà di tè, da quelli inglesi ai cinesi, al tè nero, verde, a quello aromatizzato, tutti accompagnati da dolcetti e panini mignon salati. L’allestimento lo vedo rigorosamente con tovaglie in fiandra, con argenteria, servizi di tazze e piatti di porcellana finissima.
Le ultime due soluzioni risultano ottimali perché permettono di evitare con eleganza l’uso di liquori, vini o altri alcolici.
La musica e la conversazione faranno il resto.
Auguri!
Patrizia Sertore
Image Consulting
Wedding & Events