“Dipendenza e co-dipendenza”
La complicità da affrontare
lic. phil. Cédric D’Épagnier
Fondation Fénix,Ginevra
Venerdì 21 marzo 2014
Lugano, Palazzo dei Congressi
in collaborazione con il Fondo gioco Patologico, il Dipartimentointegrazione e informazione
sociale del Municipio di Lugano, e l’Istituto di Ricerca sul gioco d’azzardo (IRGA).
Il tema era senz’altro un’invitante occasione per gli esperti per fare il punto su un tema cruciale all’interno dell’approccio concettuale e terapeutico alle dipendenze. Era anche un momento di formazione importante per quanti, provenienti da ambiti di lavoro e di formazione limitrofi, volessero approfondire questi concetti.
La formazione sul concetto di dipendenza non è mai troppa, perché, ancora oggi, a distanza di anni di esperienze cliniche e di studi neuroscientifici, clinici, sociologici, non sempre c’è una posizione corretta nel considerare etiologia e approccio terapeutico a quella che è una malattia devastante e camaleontica.
Che fosse un tema attraente per molti lo dimostra la folta presenza di psichiatri, psicologi (la maggioranza), assistenti sociali e pubblico di varie provenienze culturali, insieme all’indice di gradimento, come ci riferiscono le attente valutazioni degli organizzatori.
Ma, ancor più che la dipendenza, l’attenzione del relatore, il dr Cédric D’Epagnier della Fondation Fénix di Ginevra, si è focalizzata sul tema della co-dipendenza. Argomento vasto, al cui interno si aggroviglia una lunga serie di altri concetti e realtà cliniche (enabling, complicità, interdipendenza, dipendenza affettiva, disturbi di personalità, patologia dei rapporti familiari e così via). Il termine onnicomprensivo di co-dipendenza, ormai largamente usato, ha permesso al relatore di delineare le figure della coppia co-dipendente (o anche interdipendente?) e delle manifestazioni con cui la co-dipendenza si manifesta, dando origine ad un insieme di conseguenze patologiche che si aggiungono a quelle, già sostanziose, delle patologie correlate all’abuso alcolico e alla ludopatia (quadri clinici portati ad esemplificazione).
La traduzione dal francese è stata fatta con perizia e garbo dal dr Tazio Carlevaro, psichiatra, che da tanti anni coordina gruppi di lavoro e di prevenzione sulle Ludopatie.
Quindi una giornata di studio fruttuosa ed interessante che ci auguriamo possa portare ad altri incontri per fare ulteriore chiarezza e approfondimenti sul tema per individuare al suo interno percorsi sempre più precisi e aderenti alle osservazioni cliniche.