Lorenzo Morandotti
Crani e topi
Edizioni ES 2014
Pag. 106, € 12,00
Epitaffi senza cadavere. Esercizi di funambolismo tra umore nero e paradosso. Variazioni sul tema del corpo, pensieri sulla vanità dell’universo. Schegge di racconti, sguardi fantasma in cui l’umanità si rivela al tempo stesso dominio e prigione, grazia ed errore biologico, ma dove solo la materia è predestinata ad essere eterna. E poi voci corrose dalla nebbia, ma compatte come marmo levigato. Figure barocche appena accennate, che prendono vita e forma da una parola concisa e perfetta. Immagini di abbandono smarrito, riverberi di un mondo su cui il dubbio è sospeso. Piccole follie, banalità quotidiane. Lampi di luce che, attraverso un bicchiere di veleno, si proiettano sull’esperienza consegnandosi alla pagina con aristocratico pudore.
Le notizie su questo volume che si possono leggere nella quarta di copertina descrivono molto bene come il lavoro di Lorenzo Morandotti si dipana. Sono notizie-flash, proprio come il contenuto del libro che non ti risparmia, che ti coinvolge e ti travolge con immagini che ti graffiano, ti colpiscono, ti commuovono. Si, a volte ti commuovono, forse anche contro l’intenzione stessa dell’autore. Ed è per questo che alcuni passaggi scivolano senza che tu te ne accorga dal paradosso alla poesia. Leggere questo libro può essere un’esperienza insolita e stimolante.
MS