Storia di un amore. Con il Diavolo??
2006. Dopo alcuni tentativi di smettere, un sabato mattina mi ritrovo in ospedale per coma etilico. Resto ricoverato fino a sera, ma di quella giornata non ricordo quasi nulla, ricordo solo I visi di Paolino e di un amico sconvolti quando la sera mi risvegliai e li vidi accanto al mio letto.
I giorni seguenti, più per paura di quanto era successo che per convinzione, concordo col mio medico un primo ricovero per farmi disintossicare, la classica “lavatrice ” (come poi ho imparato a chiamarla insieme agli amici del GAT). Una volta uscito, vengo invitato a partecipare a dei gruppi di auto aiuto settimanali e riesco più per il controllo costante e affettuoso di amici vicini di casa che per mia determinazione, a mantenere l’astinenza per un po’ di mesi.
Al rientro dalle ferie, il giorno successivo invece di fare colazione, vado direttamente ad assumere la mia sostanza preferita senza neppure pensarci. Il diavoletto che è dentro di noi “si era svegliato e aveva sete “. Entro sera ero tornato come prima, ero stato ricatturato.
Nei giorni successivi mi rendo conto che la dipendenza da alcool era in me, in casa non tenevamo più alcolici, ma l’impulso, il maledetto impulso, richiedeva sempre alcol. Era un inferno, soffrivo di forti crisi d’astinenza, ma quasi non mi rendevo conto di cosa stessi facendo, andavo fuori casa per bere, nascondevo le bottiglie nella catasta della legna per il camino, in mezzo ai cespugli del prato e in mille altri posti.
Durante quel periodo ero seguito da uno psicologo e una psichiatra, ma senza ottenere miglioramenti (assumevo sostanza perfino il mattino stesso delle sedute). Il mio cervello/corpo richiedeva alcool e assumerlo mi aiutava a non avere le crisi d’astinenza e a farmi passare momentaneamente gli stati d’ansia. Ho capito dopo che era invece uno strumento che me li faceva aumentare nel tempo.
Ottobre 2008 vengo consigliato a ricoverarmi nella Clinica “Le Betulle” per un percorso terapeutico che prevede 21 giorni di ricovero alla fine dei quali per ciascun ricoverato viene stabilito uno specifico proprio percorso di cura.
Il Dott. Sforza si rese conto della gravita’ della mia situazione e accettò il ricovero. Entrai di mia spontanea volontà anche se fra me e me pensavo “chissà cosa mi aspetta…”.
I primi giorni del programma non sono stati semplici, le confrontazioni degli Amici dei gruppi di terapia, anche loro colpiti dalla mia sstessa malattia, la dipendenza, in un primo momento mi sembravano assurde, ma gradualmente cominciai a rendermi conto che con i loro interventi volevano solo aiutarmi, per farmi arrivare dove loro erano già arrivati. L’obiettivo era “l’astinenza e la sobrietà”. Qui ho trovato amici con cui condividere le mie paure, le gioie e i dolori; non e stato facile ma, giorno dopo giorno, mese dopo mese, sono riuscito a mantenere l’ astinenza dall’alcol.
La mia terapia è andata avanti senza ricadute e sono riuscito a concluderla bene (così mi hanno confermato I miei compagni di gruppo e I terapeuti). Ora sono 6 mesi che ho finito la terapia di gruppo, che però continua ad essere una presenza costante nella mi vita quotidiana .
I primi mesi ero triste mi mancavano gli Amici i Terapeuti, perchè erano diventati quasi la mia seconda famiglia, poi, ricordando i consigli e le esperienze di chi nei gruppi mi è stato vicino in modo positivo ma, paradossalmente, anche in modo negativo (bisogna infatti saper trarre beneficio da chiunque), mi sono reso conto che finalmente riuscivo a sentire me stesso, tutte le emozioni finalmente potevano emergere, Gioia, Dolore, Rabbia, Amore. Erano tornate ad essere parte del mio Io (erano ormai stabilmente dentro di me) .
Mentre sto scrivendo ho gli occhi lucidi, se penso a questa “Grande Esperienza”, ai Terapeuti agli Amici, dai più giovani ai più anziani di terapia .
Un Grazie speciale va al mio compagno, ai terapeuti che mi hanno indirizzato sulla strada della felicita’ e che mi hanno aiutato a capire che senza sostanza non solo si vive, ma “si vive davvero” .
Ora il mio cammino di Sobrietà prosegue, la vita mi riserverà novità, esperienze buone e cattive, gioie e malumori, ma sarò pronto ad affrontare tutto.
SALUTO TUTTI SARETE SEMPRE NEL MIO CUORE, NON DIMENTICATEVI DI ME.
UN FORTE ABBRACCIO